La leggenda narra che quando i viaggiatori della via Appia passavano per l’antica contrada del borgo Cittadella in località Bisceglie, questi trovassero ristoro presso un palazzo che si ergeva imponente tra i campi su un’altura prospiciente il mare. Impressionati dall’ospitalità della casa, alla domanda dei viandanti su chi fossero i padroni seguiva la risposta “Kapsott.” Questo era il soprannome della famiglia Papagni, signori della Cittadella e proprietari di estesi poderi, uliveti, vigne e frutteti in terra di Puglia. Si racconta che i nobili Papagni avessero l’abitudine di camminare a testa bassa - “kapsott” nel dialetto locale - studiando il terreno per capire quali coltivazioni piantare, perché la terra era il tesoro più grande che si potesse possedere.
Edificato sulle fondamenta di una preesistente costruzione da don Papagni Sergio nell’anno 1911, il palazzo della Cittadella appartiene tutt’ora ai discendenti dei Papagni, i quali, nel nome dell’ospitalità che da sempre ha contraddistinto la famiglia, hanno deciso di restaurarlo, restituendogli lo splendore d’inizio XX secolo, arricchendolo con comfort d’avanguardia e un design minimal retro. La leggenda di Kapsott rinasce e il tesoro dei Papagni si schiude ai suoi ospiti.